domenica 12 maggio 2019

Essere...

Questo è un articolo un po' particolare.
In passato mi è già capitato di farvi post in cui riflettere sui vari comportamenti e sulle potenziali conseguenze, su quanto basta poco per dare gioia e serenità a qualcuno; tutti articoletti che bene o male sapevano di predica anche se l'inento non era quello; ma solo il far notare quel che c'è di sbagliato e quanto si può soffrire da quel comportamento errato.
In questo articolo invece voglio parlarvi di un concetto più onirico. Un  qualcosa che non è definito ma che è una variabile.
Nella mia vita ne ho passate tante anzi tantissime e ancora  ogni giorno ho qualcosa che non mi soddisfa eppure la domanda che sempre mi frulla nel cervello è: Ma è davvero necessaria la soffernza? Perchè?
Quel perchè è un martorio certe volte ma alla fine la risposta è sempre la stessa per tutte le volte che rifletto: Dipende dalle casualità dettate dalla vita e dai comportamenti errati delle persone che  "dal loro punto di vista" e senza rendersene minimamente conto calpestano  l'anima di qualcuno e il suo essere.
Ecco qui sorge la parola chiave di questo post ESSERE....
Noi siamo; Noi viviamo esperienze che ci fanno maturare e crescere; Noi sviluppiamo i nostri ideali e un ego smodato; Noi calpestiamo e ignoriamo quel che c'è di bello  e sacro per i nostri fabisogni, la nostra sete di denaro e la nostra arroganza.
Tutto è dettato semplicemente da questo, muoversi come un carro armato travolgendo tutto.
Ora molti sicuramente attaccheranno a parlare di aiuto alla gente povera, di aiuto ai malati, di soldi donati alla chiesa per le attività verso i poveri ecc.
Poi si attaccherà a nominare Dio, i santi e tutta la compagnia....
Ma chi si è mai fermato a riflettere su quale  sia davvero il modo giusto di essere, di fare o di definire dio?
Pochi e forse nessuno, perchè è un argomento troppo su larga scala, di cui molti neanche percepiscono la grandezza.
Viviamo in un mondo basato da esigenze ed esperienze e su quelle viviamo, sui dolori maturiamo il nostro io e la religione; il modo di credere o di non credere è sempre imputato da qualcosa dentro di noi e dall'ambiente circostante.
Mi è sempre rimasta in mente una frase ma non ricordo dove l'ho sentita; e dice sostanzialmente questo:  E facile credere in qualcosa quando si ha tutto dalla vita; E difficile crederci quando non si ha nulla per crederci.
Di contro i religiosi dicono che è proprio nel momento in cui non si ha niente che si percepisce la grandezza di Dio.
Dio.. un essere conosciutissimo e chiamato in mille modi da mille religioni ma lla fine sempre di lui si parla.
Tutti attaccano a parlare dei grandi contatti avuti, dei miracoli, della bellezza della fede oppures e non credenti sorridono e dicono che di sogni si campa bene ma a conti fatti è solo la quotidianeità che conta e il portare il pane a casa.
Noto solo io l'ambigiutà di tutta questa situazione?
Recentemente mi è capitato di leggere  libri e vedere documentari in cui si parlava di fede e di essere.
Chi cercava di far capire ma al contempo di portare il lettore dalla propria sponda, chi si limitava ad esporre i fatti dicendo al visionatore indirettamente "pensaci sopra".
Vedendo e leggendo e sommandolo al periodo di umore nero che vivo attualmente a me è "apparsa alla vista" (definizione molto onirica, perchè di visivo non ho visto niente) una realtà che ho definito con il sorriso Bizzarra.
Il fatto che si parla di Dio, Si vivono esperienze su Dio; si parla di mondo, si soffre per eventi del mondo ma nessuno e ripeto nessuno ha mai pensato che infondo la luce di quel Dio che tanto cerchiamo in questa vita oscura  la abbiamo sotto agli occhi ogni giorno.
Molti ora faranno il sorrisino come a dire SEI DEMENTE  ma a me non me ne frega niente. Io dico una realtà e ragiono sui fatti nient'altro, ma qui non posso dire di parlare di fatti e ne convengo, perchè questa è pura teoria; però è una teoria basata sulle circostanze.
Ho notato alcune cose definiamole assurde che vorrei portare alla nota di chi mi legge e poi a ognuno la sua valutazione ma a me appaiono strane e forse chissà è davvero un modo di vedere il "misterioso Dio" che tutti credono?
Non lo so; ma io personalmente in Dio credo ma ci credo in base alle mie esperienze di vita.
Non ne ho tante di positive ma quelle che ho avuto er me sono state importanti e quelle brutte sebbene le abbia odiate ho capito che avevano un altro lato della medaglia.
Tutto questo mi ha portato a dirmi: ma fose Dio è davvero vicino alle persone?
Mi sembra ridicolo dire questa frase e onestamente capisco chi mi darà della matta arrivato/a a questo punto della lettura ma come al solito mi è saltato all'occhio e poi come al solito ci ho rimuginato sopra.
Posso dire di avere una risposta concreta? NO! Posso propinare grandi concetti onirici? NO!
Quel che posso dire ragionando personalmente è che molto spesso si capiscono i significati dei fatti molto tempo dopo che sono avvenuti e che è strano riuscire a notare in queste signolarità come un impornta divina.
VI FACCIO UN ESEMPIO che è capitato a me personalmente l'altro ieri.
E un  fatto stupido, talmente stupido da far sbellicare dalle risate; eppure mi ha portato a ricordarmi  qualcosa.
In pratica; io ho problemi ai denti ma è da un po' che non ne soffro; quindi semplicemente me ne campavo nella mia beata incoscienza ed ho preso una paura cane mentre mangiavo; questo mi ha fatto ricordare che devo fare attenzione  con certi cibi.
Ridete pure ma voi non rischiate di tornare a mangiare omogeinizzati a vita; IO SI! e in questa paura cane io ci ho visto anche un campanello di allarme un monito, di cui ringrazio il cielo se è suo l'intervento.
UN ALTRO ESEMPIO DIVERSO: E stato il notare come a seconda del mio umore io percepisca quel che ho intorno in maniera differente.
Anche qui significa fose una traccia di Dio?

ILLAZIONI! TUTTE STRAMALEDETTE ILLAZIONI! Non ci sono prove e qui sta il punto. Io posso dire di credere o di non credere; posso dire di fare o di non fare  ma alla fine di concreto Non ho un bel niente.
E qui giungiamo al punto cruciale di tutta la discussione in corso ovvero quell'Essere che cito nel titolo del topic.
Tutto quel che facciamo diciamo e percepiamo dipende dal nostro essere; non c'è un arbitraria certezza.
Fare beneficenza perchè senti che Dio ti chiede questo, Odiare l'unierso perchè tutti i fatti ti portano a ciò.
Dipende tutto da noi, sono conseguenze a fatti e reminiscenze nostre. Per me la vera manifestazione di Dio la trovi nell'evento inaspettato di ogni giorno; nel capire qualcosa  che a suo tempo ti ha fatto incazzare, bestemmiare e nel percepire che infondo, infondo, ti ha fatto essere pronto ad altri eventi futuri.
Dio è nel fiore che vedi in un momento triste e ti lascia commozione ed un qualcosa che senti prezioso dentro; è nel capire che sebbene ti sia andata di merda hai capito almeno che non devi mollare.
Nella semplicità più insulsa insomma.

Da ultimo vi spiego perchè ho affrontato questa strana discussione. Ultimamente ho notato sia nelle televisioni che nei discorsi della gente, una gran enfasi a fare il bene intedo con donazioni, volontariato ecc., seguire la religione, pensare ai grandi cattivi della storia, al non portare rancore e bla bla blà; all'essere  positivi  e ad avere la grande guida spirituale per rinnovare la comunicazione con Dio.
Dibattiti tra fede e non fede e milioni di altre teorie illazionistiche senza fondamenti e infarcite dai commentini di psicologi, santoni ecc.
La realtà è ben diversa e la viviamo; teorie , fondamenti super mega illuminati non stanno a contatto con la terra materiale; ma se vogliamo trovare la bellezza, la serenità e perchè no anche la fede è solo  in quella quisquiglia idiota che la possiamo trovare.
Un arbitrarietà  assurda, ma anche nel brutto a volte dopo tanto tempo riesci a percepire che forse, se andava diversamente, non saresti mai riuscito a raggiungere quel qualcosa che ora è importante per te.
Una realtà che fa arrabbiare e che non è facile da accettare ( non ci riesco a pieno nemmeno io che ve la sto riportando.)
Alla fine concretamente la mia idea è che se vuoi vedere la luce non hai bisogno di fare grandi cose o grandi sacrifici; quelli li fai per sentirti importante e utile; Dio lo trovi ovunque sotto agli occhi ogni giorno basta solo percepirne l'impronta  che lascia.
Io la vedo così per quanto possa sembrare stupido e infantile; con tutto sto bombardamento di grandi ideali e grandi crimini, ci tenevo semplicemente a far quillare questa piccola campanella  che è la mia personale visione della questione.
Poi come sempre lascio a chi legge ulteriore riflessione; ma  sentivo la necessità di far notare questa piccola cosa.
Perchè alla fine è solo quel che siamo che sancisce quel che lasceremo di noi nel mondo.
Io personalmente non credo che lascerò mai nulla ma mi sento già soddisfatta all'idea  di lasciare un momento di riflessione oppure una risata se vi starete sbellicando.
Alla prossima!

lunedì 6 maggio 2019

La magia di un giro in bicicletta

Qualche giorno fa ho deciso dopo tanto tempo, di fare un  giro in bicicletta.
E stata l'ultima giornata di sole prima del maltempo.
Tirava un gran vento ma l'ho sentito solo una volta arrivata in zona mare; durante il mio percorso era più che altro un venticello intenso ma non fastidioso; gli uccellini cinguettavano e le strade erano abbastanza calme e gli alberi di acacia emanavano un profumo adorabile.
Quel giorno doveva esserci una manifestazione in zona mare, ma quando sono arrivata io non c'era nulla di preparato, come già detto tirava un gran vento che sollevava la sabbia facendo una sorta di foschia in quella splendida giornata di sole; anche l'aria era piuttosto fredda.
Stranita, ho provato a chiedere ad uno dei locali al mare che non sapeva nulla e mi ha rimandato ad altre persone; alla fine nessuno sapeva nulla e dato che stavo cominciando a sentire freddo ho rirpeso la bici e me ne sono andata a fare un giro in centro per negozi con tanto di tappa al bar dove ho preso un bel cappuccino con i miei classici biscottini di accompagnamento..Perchè credo che tutti lo sappiate  che il cappuccino solitario è eretico XD Bisogna per dovere spirituale e di ingrasso accompagnarlo con un buon dolce, Altrimenti che attimo godurioso è?
E stato un bellissimo pomeriggio in cui sono riuscita a godermi ogni attimo.
Non è andato come lo avevo programmato; perchè il mio programma inziale era mangiarmi un gelato mentre guardavo la manifestazione ma a conti fatti forse è andato anche meglio e come ricordo della giornata mi sono comprata anche l'ennesimo libro.
Poi sono tornata a casa e le solite rogne quotidiane  mi sono saltate addosso come bestie feroci ma vabbeh...

Questo è il racconto veloce di un pomeriggio... Per molti che leggeranno sono solo parole di una normalissima giornata ma quel che è importante non è quel che ho fatto ma il sapersi godere quell'attimo.
Quindi questa volta non voglio spiegarvi la magia, vorrei che provaste a riviverla con la vostra immaginazione.
Come si fà?
Prendetevi un minuto in solitara, scacciate tutti i pensieri della giornata e immaginate di pedalare e sentire l'aria sul viso, il profumo dei fiori, il canto degli uccellini, la fatica del pedalare e l'attenzione ai particolari.
Quando arrivate al centro e vi fermate, provate a  vedere le vetrine dei negozi e immagiare quel momento al bar passando a sorseggiare il cappuccino mangiando un po' alla volta il biscotto con calma senza fretta, schizzando quel che vedete sul vostro schetchbook e per finire godetevi l'immaginare il vagare fra i libri guardando le copertine, leggendo i titoli e le trame.
Poi aprite gli occhi, fate un profondo respiro e il giorno dopo provate a viverla di persona.
La magia apparirà da sola, nell'attimo e nella calma del tempo passato momento per momento.

Scrittura-fiori-Anime

   Per la saga IN RITARDO CON FURORE... Questo articolo fate conto che sia Del Mese di Aprile. Aprile è stato un altro mese No di quest'...