sabato 26 novembre 2022

Di caso e Ispirazione 3

 E rieccoci qui con il terzo post novembrino dei 3 mesi in festa.
Come promesso in questo articolo non parleremo di teorie di alto spessore ma rifletteremo sul piacere di svilupare un idea.
Avere un idea e iniziare a svilupparla è un po' come iniziare la lettura di un nuovo libro, provi emozione.
Questa è una cosa che ti fa sentire vivo e felice ma fin da subito nello scritto incominicano a delinearsi le necessità che richiedono informazioni.
Da qui inizia un processo di informazione  e ragionamento e costruzione che è appassionante ma anche stancante.
Quando hai delineato un costrutto (ovvero una struttura su come si deve evolvere la tua storia) puoi partire  con lo scrivere e con il gioire di una storia.
 Molti autori prima si divertono creando personaggi nei minimi dettagli, come veste che carattere ha, che aspetto ha, cosa ama cosa odia e bla bla bla.. Io lo trovo un processo odioso questo, a me piace che il personaggio cresca ed evolva con la storia e con me mentre la scrivo.
Non mi piacciono i personaggi bambolotti amo un po' di imprevedibilità e anche il restare sorpresa dalla mia storia.
Confesso che io paragono sia la lettura che la scrittura ad un viaggio, quindi ogni volta che sto scrivendo una storia io sto facendo un viaggio, poi capitano i momenti DESPERATION in cui mi rendo conto che ci sono beghe belle grosse da risolvere e allora torno a ragionare, rileggo, correggo, riscrivo con buona pace dell'anima mia.
Molti diranno MAMMA E UNA COSA INAVVICINABILE! Beh posso assicurarvi che non è così, però uno scritto è un po' come un bambino, va coccolato e ha delle necessità.
Sa regalarti emozioni uniche e anche disperazioni uniche.
E capitato una volta che mentre scrivevo mi sono fermata con la sensazione di trovarmi l'everest davanti e di doverlo scalare.
Inizialmente è stato un " mamma non ci riuscirò mai a risolvere sta bega" poi mi è presa la "crisi dello scalatore" e allora mi sono data da fare sentendomi esattamente ome ercole dopo le  12 fatiche, stanca ma onnipotente.
Queste sono le cose belle della scrittura, quando affronti la lettura la sensazione è diversa, percepisci l'idea, ti appassionano il viaggio e i tuoi compagni di viaggio, cioè i personaggi del libro e alla fine  ti senti soddisfatto ma anche un po' vuoto per questo vai subito alla ricerca di una nuova lettura.
Ma con la scrittura diventa qualcosa di più profondo e anche èpiù emozionante.
 Sia scrivere che leggere, danno veramente emozioni preziose.
Mi fermo qui, spero che anche questo articolo vi sia piaciuto alla sessione di Dicembre!


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